Rispondere anziché reagire allo stress: la mindfulness in azione
- Alessandra Paganelli
- 24 set 2018
- Tempo di lettura: 2 min

Noi esseri umani siamo straordinariamente resistenti allo stress, in un modo o nell’altro riusciamo a sopravvivere e ad avere i nostri momenti di piacere, pace e di pienezza.
Per quanto stabile possa essere il nostro equilibrio psico-fisico, a volte esso può essere spinto oltre i limiti entro i quali è capace di adattamento, verso la regolazione e il disordine, attivando reazioni automatiche agli eventi stressanti, responsabili di gran parte dello stress che viviamo.
Queste reazioni automatiche, molte volte inconsapevoli, acuiscono lo stress complicando i problemi, impedendoci di vedere con chiarezza, di esprimere le nostre emozioni e di risolvere il problema in modo creativo.
Quando ci troviamo di fronte a una situazione reale o immaginata (pensieri, dialoghi interni, ecc) che ci appare come una minaccia fisica o psicologica, il nostro corpo mette in atto una reazione di allarme per prepararsi a una rapida azione difensiva o offensiva (fuga, freezing o combattimento) sviluppando istantaneamente uno stato di sovreccitazione caratterizzato da forti tensioni muscolari e da emozioni intense.
Il nostro corpo accelera il suo funzionamento per accrescere le nostre probabilità di sopravvivenza in una situazione percepita come pericolosa, sia che derivi da minacce reali sia che siano solo immaginate.
Questa sovreccitazione della reazione di stress può diventare un modo di vita, a cui ci adattiamo mettendo in atto, in alcuni casi, strategie disadattive, quali rifugiarsi in un’attività di lavoro frenetica e compulsiva, negare l’esistenza del problema, ricorrere a nicotina, caffè, farmaci, mangiando cibo anche quando ci sentiamo sazi, che possono avere conseguenze sulla nostra salute fisica e psicologica.
In questi casi, la risposta allo stress è l’alternativa sana all’automatismo della reazione allo stress.
Il primo passo per rompere il circolo vizioso della reattività allo stress è diventare consapevole di quello che ti succede esattamente nel momento in cui sta accadendo, vivere momento per momento.
La consapevolezza è la chiave per smettere di muoverti inconsciamente con il pilota automatico. Essere presente e consapevole del momento che stai vivendo può permetterti di riconoscere tutti quei turbamenti per quello che sono, cioè semplicemente pensieri, emozioni e sensazioni.
Questo passaggio dalla reazione automatica al riconoscimento consapevole riduce l’intensità della reazione e la sua presa su di te.
Per rispondere allo stress e non reagire è necessario addestrarci sistematicamente alla consapevolezza, radicandoci nel nostro corpo e nel respiro. Quando sentiamo che si sta sviluppando una reazione di allarme possiamo cercare di portare la consapevolezza ai muscoli tesi, al cuore che comincia a battere, alle sensazioni che proviamo nel corpo, all’arrivo delle emozioni di rabbia, paura o dolore, ecc.
Possiamo dire a noi stessi “eccomi in una situazione di stress…”, “ecco che monta la mia reazione,…”. Quello è il momento per portare la nostra attenzione al respiro, sentilo scorrere nella pancia. È come un ancora che dà stabilità.
Il respiro aiuta a prendere consapevolezza e conduce alla calma, ti ricorda di fare attenzione ai pensieri e alle emozioni, permette di identificarsi di meno con la reazione. E da questa posizione di consapevolezza diviene più facile affrontare i problemi da un’altra prospettiva, vedere e immaginare nuove soluzioni.
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