top of page

Come prenderti cura dell'"influenza emotiva"

  • Alessandra Paganelli
  • 6 mar 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

In questi giorni il diffondersi del Coronavirus sta avendo un’impatto psicologicamente importante su di noi, sui nostri cari e sulla popolazione.


La paura è da sempre nostra amica perché ci protegge dal commettere azioni azzardate e ci porta ad evitare i pericoli alla nostra salute, ma quando diventa irrazionale può trasformarsi in panico, ci paralizza e ci fa agire sotto la guida del nostro cervello più ancestrale, istintivo.


La paura funziona un po’ come una curva di Gauss: se è poca, la persona tende a non prestarci attenzione e può comportarsi in modo superficiale o deresponsabilizzato. A mano a mano che la paura sale i nostri comportamenti diventano più efficienti e ci occupiamo realmente del problema, ma quando sale ancora, subentra il panico, l’angoscia e tendiamo a mettere in atto dei comportamenti irrazionali, come guidati da una mente annebbiata che non ci porta a ragionare lucidamente e arriviamo a comprare mascherine a prezzi stratosferici o svuotare i supermercati.


La chiave per superare i momenti critici è cogliere ciò che di utile ci segnala la paura, cioè non sottovalutare né sopravvalutare il problema ma occuparci di mettere in campo le misure di sicurezza suggerite dalle autorità sanitarie e che rappresentano il miglior modo per prendersi cura di sé.


Attenersi ai fatti e selezionare le fonti di informazioni in questa epoca che tra web e social ci iperstimola di informazioni, può rappresentare un buon modo per mantenere il contatto con la realtà. Evitare la ricerca compulsiva 24 ore su 24 di informazioni ci permette allo stesso modo di non bombardare il nostro cervello di segnali di allarme. I titoli dei giornali, che devono destare l’attenzione del pubblico, le notifiche del cellulare,… hanno lo stesso effetto del campanello di casa suonato nel cuore della notte mentre stiamo dormendo, mantengono in allerta il nostro corpo che iperstimolato, aumenta la frequenza cardiaca, la sudorazione, andando ad incidere sul nostro benessere psico fisico.


Queste emozioni sono intense, arrivano quando meno te lo aspetti e sono alimentate dal flusso dei nostri pensieri, dal rimugino delle nostre preoccupazioni, che però non sono fatti, sono parole, immagini e sensazioni che non corrispondono alla realtà delle cose ma a una costruzione della nostra mente. Reagiamo ai nostri pensieri come se stessero accadendo realmente e ciò ci toglie energia e concentrazione, ci distoglie dall’occuparci dell’unica dimensione reale, quella del presente, quella che il nostro corpo, i nostri sensi stanno vivendo realmente.


Il nostro scopo allora non è liberarci dei nostri pensieri, ma vederli per quello che sono, parole, immagini, sensazioni verso i quali rivolgere non l’interrogativo sono veri o no ma mi sono utili o no.

I miei pensieri mi sono utili per affrontare questa emergenza? Mi aiutano ad essere la persona che voglio essere?


Se pensi che le tue paure e ansie siano eccessive e ti creano disagio non avere timore di parlarne e di chiedere aiuto ad un professionista. Come psicologa psicoterapeuta conosco questi problemi e posso aiutarti non solo presso il mio studio ma anche on line attraverso Skype o zoom.

Non è debole chi chiede aiuto per aumentare le proprie risorse e quelle dei suoi cari.

 
 
 

Comentarios


Post in evidenza
Post recenti
Archivio
Cerca per tag
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page