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Perché la regolazione delle emozioni è così importante?

  • Alessandra Paganelli
  • 14 mag 2019
  • Tempo di lettura: 2 min


Nel corso della vita, tutti noi sperimentiamo emozioni di varia natura e tentiamo di gestirle con metodi più o meno efficaci: il problema, ad esempio, non sta tanto nel provare ansia, quanto piuttosto nella nostra capacità di riconoscere questa emozione, di accettarla, servircene e continuare a funzionare a dispetto della loro presenza.


Senza le emozioni la nostra vita sarebbe priva di significato, di spessore, di ricchezza, di gioia e di comunione con gli altri.


Le emozioni non sono nostre nemiche, ci comunicano qualcosa sui nostri bisogni, le nostre frustrazioni e i nostri diritti; ci motivano a realizzare dei cambiamenti, a superare situazioni difficili e a capire se siamo soddisfatti. Ci sono però alcune situazioni in cui temiamo le nostre emozioni e gli stati d’animo ad essi connessi, sentendoci sopraffatte da esse e incapaci di gestire perché pensiamo che esse, ad esempio la tristezza o l’ansia, ci impediscano di mettere in atto comportamenti efficaci.


Quando compaiono ansia, tristezza o rabbia esse provocano esperienze stressanti che se gestiti con stili di coping maladattati possono determinare la discesa in una spirale interminabile di ansia e sofferenza. La disregolazione delle emozioni corrisponde alla difficoltà o all’incapacità di gestire o elaborare efficacemente le emozioni e può manifestarsi con una loro intensificazione o disattivazione. L’intensificazione dell’emozione si ha quando la sua attivazione viene vissuta dal soggetto come indesiderata, intrusiva, travolgente o problematica. Sono quelle emozioni esasperate che provocano panico, terrore, trauma, orrore o un senso incombente di sopraffazione e che vengono difficilmente tollerate. La disattivazione dell’emozioni passa invece attraverso esperienze dissociative (depersonalizzazione, deralizzazionee scissione) o attraverso l’appiattimento affettivo nel corso delle esperienze che normalmente dovrebbero comportare un’attivazione emotiva.


La regolazione delle emozioni include qualsiasi strategia di coping (adattiva o maladattata) utilizzata per gestire emozioni troppo intense. Può essere considerata come un processo omeostatico che modera l'intensità delle emozioni per mantenerle entro un livello gestibile. L'efficacia delle strategie di coping nella regolazione delle emozioni dipende dal contesto; è problematica o adattiva a seconda della persona e della situazione che sta vivendo in quel determinato momento.


Folkman e Lazarus (1988) hanno identificato 8 strategie di coping emotivo: confronto, distanziamento, autocontrollo, ricerca di supporto sociale, accettazione delle responsabilità, evitamento-fuga, pianificazione del problem solving e rivalutazione positiva. Alcune strategie disadattate sono l’abuso di alcool, l’autolesionismo, mentre atre strategie adattive includono esercizi di rilassamento, esercizio fisico, accettazione, impegno in attività piacevoli, comunicazioni intime, e altre strategie che aiutino a elaborare, affrontare, ridurre e tollerare le emozioni intense e a imparare da queste.


Le emozioni sono fenomeni complessi: esse comprendono una valutazione cognitiva, determinate sensazioni fisiche, un comportamento motorio, la ricerca di un obiettivo, un'espressione interpersonali e altri processi.


Un approccio integrato per la loro regolazione deve riconoscerne tale natura e proporre tecniche in grado di intervenire sui vari processi, che vi presenterò nel corso dei prossimi post.



 
 
 

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