Educare alla gentilezza: le istruzioni di Geronimo Stilton.
- Alessandra Paganelli
- 18 nov 2018
- Tempo di lettura: 2 min

Il 13 novembre si è celebrata la Giornata Mondiale della Gentilezza, istituita dal World Kindness Movement, nato a Tokyo nel 1988, per promuovere la pratica quotidiana della gentilezza.
Il termine gentilezza ci rimanda ad idee un po’ confuse ed a stereotipi che la vedono semplicemente come una caratteristica delle persone deboli, una cosa da sentimentali, sottovalutandone le potenzialità nei termini di benessere relazionale e individuale.
Le parole dello psichiatra Eugenio Borgna ci illuminano sul fatto che “…la gentilezza ci consente di allentare le continue difficoltà della vita, le nostre e quelle degli altri, ci permette di essere aperti agli stati d’animo e alla sensibilità degli altri…”.
Cameron-Curry & Lavarini (2012) definiscono la gentilezza come la capacità di accogliere lo spazio, il tempo, il corpo dell’altro e le sue possibilità. La gentilezza quindi non è debolezza, mancanza, ma è capacità di reggere la differenza, di stare in relazione senza imporre i propri tempi o le proprie idee.
In più, Jo Cutler e Daniel Campbell - Meiklejohn dell’Università di Sussex, ci hanno dimostrato che praticare la gentilezza ha un’effetto immediato sul nostro stesso sentire, in quanto compiere gesti gentili stimola una parte specifica del nostro cervello, afferente all’area della ricompensa, con un’attivazione nella corteccia cingolata anteriore, regione cerebrale in cui a livello inconscio si elaborano i problemi, preparando il cervello a reagire ad eventuali imprevisti.
Essere gentili non costa nulla, ma anzi ci si guadagna.
Allora perché non praticarla e perché non educare anche i nostri figli alla gentilezza?
Educare i nostri figli alla gentilezza vuol dire:
stimolare i nostri figli a decentrarsi, a spostarsi dal loro “piedistallo emotivo” per capire che c’è un’altra persona, un fratello, un compagno di scuola, che può avere bisogno;
allenare i nostri figli alla pratica dell’attenzione: se sono attento mi accorgo di chi ha bisogno di un favore e mi attivo per soddisfarlo;
insegnare che la relazione è un legame che va curato;
allenare lo sguardo a cercare sempre il bello e il positivo negli altri.
Come farlo?
In questo ci viene in soccorso Geronimo Stilton, l’eroe dei libri dei nostri figli, che è stato coinvolto dal Comune di Milano nel progetto “mostri di gentilezza”, un’iniziativa destinata a ragazzi, genitori, noni e insegnanti con un unico grande obiettivo: rendere il mondo migliore, un gesto alla volta!
CLICCA SUL LINK: www.mostridigentilezza.it
Sul link troverai giochi e attività da mettere in pratica a scuola e in famiglia per trasformare un concetto astratto in una pratica quotidiana e condivisa, per rendere la tua casa e la tua scuola un luogo più gentile.
Gandhi diceva: “sii, tu stesso il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.
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