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Assertività: 5 strategie per comunicare più efficacemente

  • Alessandra Paganelli
  • 29 ott 2018
  • Tempo di lettura: 4 min

Nessuno può avere su di noi più potere di quanto gliene vogliamo concedere. Nessuno è condannato alla passività o alla sua sorella gemella l’aggressività, ma ha un’altra possibilità, quella offerta dall’assertività.

Qual è il tuo comportamento abituale nelle relazioni personali e professionali?

Se ti capita di:

  • Non osare esprimere un’idea che ti sembra interessante;

  • Astenerti piuttosto che affrontare un conflitto;

  • Abbandonare la discussione perché non ti senti in grado di difendere la tua posizione;

  • Voler uscire vincente da ogni discussione;

  • Alzare la voce per esprimere il tuo disaccordo

Secondo E. Schuler nelle relazioni professionali e personali tendiamo a mettere in atto 4 tipologie di comportamenti fondamentali distinti in base all’interesse per gli altri e al grado di franchezza nella relazioni.

Il comportamento di fuga limita ogni forma di comunicazione e chi l’assume tende ad un sovradattamento alla situazione e mancanza di iniziativa e si trova a vivere esperienze che risultano essere più positive per gli altri che per se stesso.

Il comportamento aggressivo tende a dominare gli altri per raggiungere i propri fini arrivando frequentemente allo scontro con l’altro, che viene percepito come meno efficiente e capace. Chi assume questo comportamento esprime collera e ostilità verso gli altri creando un clima di tensione.

Il comportamento di manipolazione invece deriva da un certo interesse per gli altri ma a trasmettere soltanto i messaggi che permettono di raggiungere i propri scopi. Il pericolo di questo comportamento è che può portare alla perdita della fiducia degli altri.

Il comportamento assertivo deriva dal saper ascoltare gli altri e da un buon livello di franchezza, nel rispetto di sé stessi e degli altri. Chi l’assume tende a rendere partecipe pacatamente il proprio interlocutore delle proprie difficoltà, bisogni, aspirazioni, sentimenti, desideri, riconoscendo il diritto alle scelte di ognuno degli interlocutori.

Nessuno di noi assume sempre lo stesso atteggiamento. Molto probabilmente ognuno di noi passa da uno all’altro adottando di volta in volta, a seconda delle circostanze e degli obiettivi, i 4 comportamenti sopra definiti.

E’ importante utilizzare i diversi tipi di comportamenti con consapevolezza cioè scegliendo di comportarsi in tale modo in relazione ai propri obiettivi, alle priorità e ai rischi che ci si assumono e non semplicemente mettendo in atto degli automatismi.

Il comportamento di fuga, ad esempio, se utilizzato con estrema frequenza, pone la persona che lo esercita a rischio di costante insoddisfazione e poca gratificazione;

il comportamento assertivo è invece l’atteggiamento che ci permette di stabilire le migliori relazioni possibili con gli altri.

L’assertività è l’attitudine a definire chiaramente la nostra posizione, a renderla nota, a difenderla senza aggressività, ascoltando e riconoscendo le posizioni differenti degli altri.

Come applicarla?

Ecco 5 strategie per sviluppare un comportamento assertivo a partire da una comunicazione efficace:

1. Parlare in prima persona

Cioè esprimere le proprie osservazioni a partire da noi e non alzando l’indice verso l’interlocutore. Esempio: “Sei ancora in ritardo, non è possibile lavorare in queste condizioni” può essere espresso in modo assertivo nel seguente modo “Quando arrivi in ritardo, io sono costretta a cambiare i piani per la giornata per poter lavorare con te al nostro progetto”; “Ti sei dimenticato di fare quella cosa” può diventare “Ci sono rimasta male quando ti sei dimenticato di fare quella cosa”. L’uso del pronome ”Io” ci incita ad emettere opinioni più costruttive, evita all’interlocutore di alzare subito le difese e coinvolge l’interlocutore.

Potremmo costruire la frase in 3 parti:

Prima parte - descrivere la situazione che vi fa reagire;

Seconda parte - esposizione dei vostri sentimenti o reazioni;

Terza parte - relazione logica tra la situazione e la reazione.

2. Fare e rifiutare richieste

Le persone non assertive spesso evitano di porre richieste ragionevoli e se lo fanno si scusano e sembrano quasi aspettarsi un rifiuto. Allo stesso modo hanno grandi problemi a dire di no e vi riescono solo ricorrendo a complicate giustificazioni, in quanto lo considerano come un rifiuto all’altro che genera la paura di rompere la relazione o non essere più amato.

Ognuno però ha il diritto di chiedere, di rifiutare e di fare delle scelte.

Inoltre, accontentare tutti, a lungo andare, porta a sentirsi insoddisfatti e deboli.

Quindi mantieni le tue posizioni, richiedi l’aiuto degli altri se senti di averne bisogno o rifiuta alcune richieste spiegando sempre all’altro il perché del tuo comportamento.

3. Asserzione negativa

L’unico modo per fronteggiare il nostro errore è quello di ammetterlo senza ansia e senza diminuire la nostra immagine personale, con frasi del tipo “Si è vero avrei potuto stare attento in questa circostanza, avrei potuto fare meglio”.

Ammettere un errore in tutta serenità è liberatorio e toglie animosità nei nostri conflitti.

4. Ascolto attivo

L’ascolto richiede sforzo e impegno per comprendere la posizioni dell’altro ed è una capacità che può essere allenata. L’ascolto attivo comporta:

  • Orientamento della percezione e dell’attenzione all’interlocutore;

  • Astensione da qualsiasi giudizio;

  • Uso delle domande aperte e chiuse per ricavare una maggiore quantità di informazioni dall’altro;

  • Riformulare i contenuti e i sentimenti espressi dall’altro per dare importanza al messaggio e verificare di avere compreso correttamente ciò che voleva comunicarci.

5. Attenzione alla comunicazione non verbale

Come sappiamo la comunicazione non verbale (voce, gesti, espressione facciale, sguardo, tono, ecc) influenza fortemente la comprensione del messaggio da parte del nostro intelocutore, più che quella verbale.

Per questo è importante porre attenzione ed essere consapevoli della nostra postura, della nostra espressione del corpo e della nostra voce mentre comunichiamo, affinché il nostro “non verbale” supporti e rinforzi il messaggio verbale che stiamo cercando di comunicare.

La padronanza dell’assertività vi aiuterà se temete di parlare in pubblico, di essere ridicolo, di prendere una decisione, a dire di no di fronte a richieste che non riuscite a soddisfare, è utile nella risoluzione dei conflitti e nella comunicazione con gli altri.

 
 
 

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